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 Carlo Cocchia - la vita
Si laurea in architettura nel 1935. Dal 1937 al 1940, già professore alla Facoltà di Architettura di Napoli di Scenografia e Decorazione, fa parte dello staff di progettazione della I Mostra Triennale delle Terre d'Oltremare. (...) Conseguita la libera docenza nel 1942, prigioniero in guerra dal '43 al '45, è dal '50 al '62 professore incaricato di Elementi di Composizione Architettonica presso la Facoltà di Architettura di Napoli; dal '59 al '62 professore ordinario di Composizione Architettonica al Politecnico di Milano; dal '62 al '67 professore ordinario di Elementi di Architettura e dal '67 di Composizione Architettonica alla Facoltà di Napoli; nel 1979 gli viene conferito il titolo onorifico di Professore Emerito dell'Università di Napoli. Una lunga carriera universitaria affrontata con serietà ed entusiasmo e soprattutto una didattica concepita in diretto contatto con il mondo del lavoro e della produzione. Cocchia è infatti tra coloro che si impegnano più attivamente nel dibattito per la ricostruzione come dimostra la sua presenza sin dal '49 al congresso nazionale INU in qualità di relatore ufficiale e l'impegno da lui assunto nel campo dell'edilizia sovvenzionata. Le case popolari a Barra (1949-52), a Nardò (1951), alla via Marittima (1951-53), al viale Augusto (1952), alla Loggetta ('56-'57), costituiscono le tappe di una ricerca progettuale costante sul significato sociale dell'abitazione che nel quartiere INA-casa a Secondigliano (1957)- dove Cocchia compare come coordinatore di un numeroso gruppo di progettisti- trova la sua più coerente
applicazione. Ma la sua figura di progettista è legata, dal dopoguerra in poi, anche e soprattutto, alla realizzazione di alcune grandi opere pubbliche. Risulta infatti tra i progettisti di gruppi vincitori dei concorsi per lo Stadio S. Paolo nel 1948 (capogruppo); per l'Edificio Viaggiatori delle Ferrovie dello Stato a Napoli nel 1954; per il Complesso termale a Castellammare di Stabia del 1956; per la nuova sede della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Napoli del 1963. 
Il volume L'edilizia a Napoli dal 1918 al 1958- da lui pubblicato nel 1961 in occasione del settantesimo anno della costituzione della Società pel Risanamento di cui sarà componente del Consiglio di Amministrazione dal 1963 al 1985- oltre a costituire forse il più importante contributo bibliografico sulle vicende urbanistiche napoletane di quel periodo, aiuta a comprendere la profonda coerenza esistente tra i vari campi della sua attività (…) che lo vedono di volta in volta intellettuale impegnato nel campo urbanistico, docente universitario,architetto-progettista, esperto del cantiere. 
(tratto dal Catalogo della mostra "Fuori dall'Ombra. Nuove tendenze nelle arti a Napoli dal '45 al '65", Elio De Rosa editore, Napoli 1991.)
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